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Krasin.
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Renata Polverini dice di aver creduto che i radicali difendessero la democrazia contro ogni burocrazia, e che non è legalità impedire a delle persone la possibilità di consegnare le proprie liste.
Il sindaco di Roma Gianni Alemanno sostiene che la Bonino per essere fedele alla lunga tradizione di battaglie democratiche portate avanti dai radicali dovrebbe esser la prima a chiedere l’ammissione della lista della PdL
Per il ministro Giorgia Meloni, Bonino e i radicali meritano l’Oscar per l’opportunismo.
Beatrice Lorenzin, portavoce della Polverini sostiene che i radicali fanno ricorso al più gretto burocratismo e fanno finta di non vedere gli atteggiamenti violenti che hanno impedito al PdL di depositare le liste, e questo perché si avrebbe paura di perdere, e si sarebbe stati contagiati dai comportamenti violenti dell’Italia dei Valori.
Margherita Boniver insinua che questo sia un episodio di teppismo politico ai limiti dell’eversione.
Fabrizio Cicchetto esclude che ci sia stata imperizia o problemi di organizzazione, ed è sorpreso dai radicali e da Emma Bonino.
Denis Verdini parla di comportamento antidemocratico dei radicali.
Alla nona riga della dichiarazione rilasciata all’”Ansa”, si assicura che i rappresentanti del PDL erano, oltre ogni ragionevole dubbio, all’interno del tribunale; poi alla quattordicesima riga della stessa dichiarazione si riconosce che si erano allontanati dalla stanza per pochi minuti…
Sembra che il tutto sia stato ispirato dal "centenario" Pannella che, come conosce lui i regolamenti e i ladri di polli (...rubano anche i polli), non li conosce nessuno. Ma se alla guida del PD ci fosse il "centenario" Pannella (si è proposto più volte)...per il Berluska che aria tirerebbe?....e gli italiani non respirerebbero forse un'aria più laica, liberale, libertaria, coi giusti diritti per tutti, molto meno proibizionista e più onesta?. -
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